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Disse Dalfina: di’ lo tuo parere:
     Iacopa allora istette, e pensò un poco,
     E poi rispose: questo è ’l mio volere:
Mettiamo in questa buca acceso foco;
     La fiamma e ’l fumo lui uccideranno,
     O il cacceranno fuor di questo loco;
Se forse fuor di qua uscir lo fanno,
     Le vostre lance e le saette preste
     Con voi aggiate, se non vogliam danno".
A tal consiglio s’accordaron queste,
     E ritirar li cani, e fiamme accese
     Misser nel luogo della fiera peste.
Sostenne quella alquanto quelle offese,
     Poi non potendo avanti sostenire,
     Fuor furioso si gittò palese.
Ciascuna allora il cominciò a ferire,
     E’ cani l’addentar, de’ quali assai
     Dintorno a sè co’ denti fè morire.
Ma non gli valse, che gli ultimi guai
     Gli apparecchiava quella, che seguita
     Era dall’altre, com’io avvisai,
Con grave colpo gli levò la vita
     Con una lancia Iacopa, e la testa
     Gli tagliò poi vigorosa e ardita.
E mentre che di ciò facevan festa,
     Ben sei altri n’usciron piccioletti,
     Figliuoi di quel con noiosa tempesta.
Con lieve affanno a morte fur costretti,
     Perchè già el fumo gli avea consumati,
     Mentre da quel nel buco eran distretti.