E questo appena quelli giunto avieno,
Che ella sopraggiunse, e lui ferio,
Da lui cacciando li can che ’l tenieno.
E Zizzola Fagiana con disio
Con Cecca insieme due n’avevan presi,
E ’n collo li recavano; quand’io
Forte gridare un piglia, piglia intesi
Di dietro a me, per ch’io mi rivoltai
Subito al pian, dov’io vidi discesi
Tre gran cinghiar, de’ quali io dubitai,
Fiata fu; ma più di venti cani
Dietro lor viddi, ond’io m’assicurai;
E dietro a questi con piene le mani
Di archi e di saette correr vidi
Tre donne preste con tre grandi alani;
Lasciando que’ con altissimi gridi,
Com’io già dissi, ed e’ sopra que’ giro
Feroci assai; nè in prima m’avvidi,
Che Vannella Brancaccia con disiro
Vidi discender sopra l’un che vinto
Era da’ cani e dal grieve martiro,
E quel di sangue quasi tutto tinto
Se ne tirò: ma poi vidi Dalfina
Uccidere il secondo, e ’l terzo, avvinto
Da’ can, Costanza con fiera rapina
Ferì con uno spiedo sì feroce,
Che di morte li fe’ sentir ruina.
Poi, richiamando i cani, ad una voce,
Tutti raccolsero, addietro tornando
Con loro insieme con romore atroce.