fanno profitto ne l’academia de gli asini? quanti s’addottorano, marciscono e muoiono ne l’academia de gli asini? quanti son preferiti, inalzati, magnificati, canonizzati, glorificati e deificati ne l’academia de gli asini? che se non fussero stati e non fussero asini, non so, come la cosa sarebbe passata e passarebbe per essi loro. Non son tanti studj onoratissimi e splendidissimi, dove si dona lezione di saper inasinire, per aver non solo il bene de la vita temporale, ma e de l’eterna ancora? Dite, a quante e quali facultadi ed onori s’entra per la porta de l’asinitade? Dite, quanti son impediti, esclusi, rigettati e messi in vituperio, per non esser partecipi de l’asinina facultade e perfezione? Or, per che non sarà lecito, ch’alcuno de gli asini, o pur al meno uno de gli asini entri ne l’academia de gli uomini? Per che non debbo esser accettato con aver la maggior parte de le voci e voti in favore in qual si voglia academia, essendo che, se non tutti, al meno la maggior e massima parte è scritta e scolpita ne l’academia tanto universale di noi altri? Or se siamo si larghi ed effusi noi asini in ricever tutti, per che dovete voi esser tanto restivi ad accettare un di noi altri al meno?
Micco
Maggior difficultà si fa in cose più degne ed importanti: e non si fa tanto caso, e non s’aprono tanto gli occhi in cose di poco momento. Però senza ripugnanza e molto scrupolo di coscienza si ricevon tutti ne l’academia de gli asini, e non deve esser così ne l’academia de gli uomini.
Asino
Ma, o Messere, sappimi dire e resolvimi un poco, qual cosa de le due è più degna, che un uomo inasinisca, o che un asino inumanisca? Ma ecco in veritade il mio Cillenio! il conosco per il caduceo e l’ali. Ben regna il vago aligero, nuncio di Giove, fido interprete de la voluntà di tutti li dei, largo donator de le scienze, addirizzator de l’arti, continuo oracolo di matematici,