Pagina:Cabala del cavallo Pegaseo con l'aggiunta dell'Asino Cillenico.djvu/68

52 cabala del cavallo pegaseo

Scettici, o ver Efettici, li quali dubitavano determinar di cosa veruna, bandiro ogni enunciazione, non osavano affirmare o negare, ma si faceano chiamare inquisitori, investigatori e scrutatori de le cose.

Seb.
Per che queste vane bestie inquirevano, investigavano e scrutavano senza speranza di ritrovar cosa alcuna? Or questi son di quei, che s’affaticano senza proposito.
Cor.
Per far bugiarda quella vulgata sentenza: Omne agens est propter finem. Ma, aedepol, mehercle, io mi persuado, che come Onorio ha dependenza da l’influsso de l’asino pegaseo, o pur è il Pegaso istesso, talmente cotai filosofi sieno stati le Belide istesse, se al meno quelle non l’influivano nel capo.
Saul.
Lasciatemi compire! Or costoro non porgean fede a quel che vedeano, nè a quel ch’udivano: per che stimavano la verità cosa confusa ed incomprensibile, e posta ne la natura e composizione d’ogni varietà, diversità e contrarietà, ogni cosa essere una mistura, nulla constar di sè, niente esser di propria natura e virtude, e gli oggetti presentarsi a le potenze apprensive non in quella maniera, con cui sono in sè medesimi, ma secondo la relazione, ch’acquistano per le lor specie, che in certo modo partendosi da questa e quella materia, vegnono a giuntarsi e crear nuove forme ne li nostri sensi.
Seb.
Oh in verità, costoro con non troppa fatica in pochissimo tempo possono esser filosofi, e mostrarsi più savi de gli altri!
Saul.
A questi successero li Pirroni, molto più scarsi in donar fede al proprio senso ed intelletto, che gli Efettici; per che, dove quelli altri credeno aver compresa qualche cosa, ed esser fatti partecipi di qualche giudizio, per aver informazion di questa verità, cioè, che cosa alcuna non può esser compresa nè determinata, questi anco di cotal giudizio si stimaro privi, di-