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48 | cabala del cavallo pegaseo |
- tra bile, in contar sogni e dir di pappolate senza construzione e senso alcuno, ne vogliono render suspetti di profezia grande, di recondito misterio, d’alti secreti ed arcani divini, da risuscitar morti, di pietre filosofali, ed altre poltronarie da donar volta a quei, ch’han poco cervello, a farli dovenir al tutto pazzi con giocarsi il tempo, l’intelletto, la fama e la roba, e spendere sì misera(mente) ed ignobilmente il corso di sua vita.
- Seb.
- La intese bene un certo mio amico, il quale avendo non so se un certo libro di profeta enigmatico, o d’altro, dopo avervisi su lambiccato alquanto de l’umor del capo, con una grazia e bella leggiadria andò a gittarlo nel cesso, dicendogli: Fratello, tu non vuoi esser inteso; io non ti voglio intendere, e soggionse, ch’andasse con cento diavoli, e lo lasciasse star con fatti suoi in pace.
- Onor.
- E quel ch’è degno di compassione e riso, è, che su questi editi libelli e trattati pecoreschi vedi dovenir attonito Silvio, Ortensio melancolico, smagrito Serafino, impallidito Cammaroto, invecchiato Ambruogio, impazzito Giorgio, astratto Reginaldo, gonfio Bonifacio, ed il molto reverendo Don Cocchiarone pien d’infinita e nobil maraviglia sen va per il largo de la sua sala, dove rimosso dal rude ed ignobil volgo, se la spasseggia, e rimenando or quinci, or quindi de la litteraria sua toga le fimbrie, rimenando or questo, or quell’altro piede, rigettando or vers’il destro, or vers’il sinistro fianco il petto, con il testo commento sotto l’ascella, e con gesto di voler buttar quel pulce, ch’ha tra le due prime dita, in terra, con la rugata fronte cogitabondo, con erte ciglia ed occhi arrotondati, in gesto d’un uomo fortemente maravigliato, conchiudendola con un grave ed emfatico suspiro, farà pervenir a l’orecchio de’ circostanti questa sentenza: Hucusque alii philosophi non pervenerunt. Se si trova in proposito di lezion di qualche libro composto da qualche energu-