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32 | cabala del cavallo pegaseo |
- Per la prima specie sempre si niega; onde vien detta ignoranza negativa, che mai ardisce affirmare. Per la seconda specie sempre si dubita, e mai ardisce determinare o definire. Per la terza specie li principj tutti s’hanno per conosciuti, approvati e con certo argumento manifesti, senza ogni demostrazione ed apparenza. La prima è denotata per l’asino pullo fugace ed errabondo; la seconda per un’asina, che sta fitta tra due vie, dal mezzo di quali mai si parte, non possendosi risolvere, per quale delle due più tosto debba muovere i passi; la terza per l’asina con il suo pulledro, che portano su la schiena il redentor del mondo: dove l’asina, secondo che li sacri dottori insegnano, è tipo del popolo giudaico, et il pullo del popolo gentile, che come figlia ecclesia è parturito della madre sinagoga: appartenendo così questi, come quelli, alla medesima generazione procedente dal padre de’ credenti, Abraamo. Queste tre specie d’ignoranza, come tre rami si riducono ad un stipito, nel quale dall’archetipo influisce l’asinità, e ch’è fermo e piantato sulle radici de li dieci Sefiroth.
- Cor.
- Oh bel senso! Queste non sono retoriche persuasioni, nè elenchici sofismi, nè topiche probabilitadi, ma apodittiche demostrazioni, per le quali l’asino non è sì vile animale, come comunemente si crede, ma di tanto più eroica e divina condizione.
- Seb.
- Non è d’uopo, ch’oltre t’affatichi, o Saulino, per venir a conchiudere quel tanto che io dimandavo, che da te mi fusse definito: si perchè avete sodisfatto a Coribante, sì anco perchè da li posti mezzi termini ad ogni buono intenditore può esser facilmente sodisfatto. Ma di grazia, fatemi ora intendere le ragioni della sapienza, che consiste nell’ignoranza et asinitade iuxta il secondo modo: cioè, con qual ragione siano partecipi dell’asinità li Pirroniani, Efettici et altri Accademici filosofi; perchè non dubito della prima e terza