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30 cabala del cavallo pegaseo
Saul.
Perchè la Sofia creata senza l’ignoranza o pazzia, e per conseguenza senza l’asinità, che le significa ed è medesima con esse, non può apprendere la verità; e però bisogna, che sia mediatrice; perchè, come nell’atto mediante concorreno gli estremi o termini, oggetto e potenza, cosi nell’asinità concorreno la verità e la cognizione detta da noi Sofia.
Seb.
Dite brevemente la cagione!
Saul.
Perchè il saper nostro è ignorare; o perchè non è scienza di cosa alcuna, e non è apprensione di verità nessuna; o perchè, se pur a quella è qualche entrata, non è se non per la porta, che ne viene aperta dall’ignoranza, la quale è l’istesso cammino, portinaio e porta. Or se la Sofia scorge la verità per l’ignoranza, la scorge per la stoltizia conseguentemente, e conseguentemente per l’asinità. Là onde chi ha tal cognizione, ha dell’asino, ed è partecipe di quella idea.
Seb.
Or mostrate, come siano vere le vostre assunzioni! perchè voglio concedere le illazioni tutte: perchè non ho per inconveniente, che chi è ignorante, per quanto è ignorante, è stolto: e chi è stolto, per quanto è stolto, è asino: e però ogni ignoranza è asinità.
Saul.
Alla contemplazion della verità altri si promoveno per via di dottrina e cognizione razionale, per forza dell’intelletto agente, che s’intrude nell’animo, eccitandovi il lume interiore. E questi son rari; onde dice il poeta:

Pauci, quos ardens evexit ad aethera virtus.


Altri per via d’ignoranza vi si voltano e forzansi di pervenirvi. E di questi alcuni sono affetti di quella, ch’è detta ignoranza di semplice negazione; e costoro nè sanno, nè presumeno di sapere; altri di quella, ch’è detta ignoranza di prava disposizione: e tali, quanto