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22 cabala del cavallo pegaseo
mandarmi e destarmi la memoria, la quale non può avermi suggerito la terza parte de’ notabili propositi degni di considerazione.
Seb.
Io, a dir il vero, rimagno si suspeso dal desio di saper qual cosa sia quella ch’il gran padre de li dei ha fatto succedere in quelle due sedie, l’una boreale e l’altra australe, che m’ha parso il tempo di mill’anni per veder il fine del vostro filo, quantunque curioso, utile e degno: per che quel proposito tanto più mi vien a spronar il desio d’esserne fatto capace, quanto voi più l’avete differito a farlo udire.
Cor.
Spes etenim dilata affligit animum, vel animam, ut melius dicam; haec enim mage significat naturam passibilem.
Saul.
Bene. Dunque, per che non più vi tormentiate su l’aspettar della risoluzione, sappiate, che nella sedia prossima immediata e gionta al luogo, dove era l’Orsa minore, e nel quale sapete essere esaltata la Veritade, essendone tolta via, l’Orsa maggiore ne la forma, ch’avete inteso, per providenza del prefato consiglio vi ha succeduto l’Asinità in astratto: e là, dove ancora vedete in fantasia il fiume Eridano, piace a li medesimi, che vi si trove l’Asinità in concreto, a fine che da tutte tre le celesti regioni possiamo contemplare l’Asinità, la quale in due facelle era come occolta ne la via de’ pianeti, dov’è la coccia del Cancro.
Cor.
Procul, o procul este, profani! Questo è un sacrilegio, un profanismo, di voler fingere (poscia che non è possibile, che così sia in fatto) vicino à l’onorata ed eminente sedia de la Verità essere l’idea di sì immonda e vituperosa specie, la quale è stata da li sapienti Egizj ne li lor ieroglifici presa per tipo de l’ignoranza: come ne rende testimonio Horo Apolline, più volte replicando, qualmente li babilonj sacerdoti con l’asinino capo congionto1 al busto e cervice
  1. Testo: compiuto.