suo cavallo e bue! Se ’l stimate cosa ferina, concedetelo a qualche Atteone, che lo faccia vagar con li capri e li cervi! Se vi par, ch’abbia del mignone, fatene copia a qualche damigella, che lo tenga in luogo di martora e cagnuola. Se finalmente vi par, ch’abbia del matematico, fatene grazia ad un cosmografo, perché gli vada rependo e salticchiando tra il polo artico ed antartico d’una di queste spere armillari, a le quali non men comodamente potrà dar il moto continuo, ch’abbia possuto donar l’infuso Mercurio a quella d’Archimede, ad esser più efficacemente tipo del megacosmo, in cui da l’anima intrinseca pende la concordanza ed armonia del moto retto e circolare! Ma se siete, come vi stimo, sapiente, e con maturo giudizio considerate, lo terrete per voi, non stimando a voi presentata da me cosa men degna, che abbia possuto presentar a papa Pio quinto, a cui consecrai l’arca di Noè; al re Enrico terzo di Francia, il quale immortaleggiò con l’ombre de le Idee; al suo legato in Inghilterra, a cui ho ceduti trenta sigilli; al cavalier Sidneo, al quale ho dedicata la Bestia trionfante. Perché qua avete non solamente la bestia trionfante viva, ma ed oltre li trenta sigilli aperti, la beatitudine perfetta, le ombre chiarite e l’arca governata; dove l’asino, che non invidia a la vita de le ruote del tempo, a l’ampiezza de l’universo, a la felicità de l’intelligenze, a la luce del sole, al baldacchino di Giove, è moderatore, dichiaratore, consolatore, aperitore e presidente. Non è asino da stalla o da armento, ma di que’, che possono comparir per tutto, andar per tutto, entrar per tutto, seder per tutto, comunicar, capir, consigliar, definir e far tutto. Atteso che, se lo veggio zappar, inaffiar ed inacquare, perché non volete, ch’il dica ortolano? S’ei solca, pianta, semina, perché non sarà agricoltore? Per qual cagione non sarà fabbro, s’ei è manipolo, mastro ed architettore? Chi m’impedisce, che non lo dica artista, s’è