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insegnando sotto al portico del liceo di Atene, egli s'intitolò principe dei peripatetici; egli delirò, più che lo stesso delirio, sulla natura dei principj e la sostanza delle cose, sul movimento, sull'universo; finalmente desso fu che fece tornar addietro la scienza naturale e divina, quanto i Caldei ed i Pitagorici l'avevano spinta oltre ed arricchita. E tuttavia venne un Arabo che lo disse il genio stesso della natura!

Ma l'asino, soggiunge Bruno, non signoreggia soltanto nella Scuola: s'è insediato per ogni dove, nelle corti e nei tribunali, nelle chiese e nei templi, come altresì nelle università e nelle accademie; ha preso possesso di tutte le camere e di tutti gli aditi dell'umano ingegno. Quante persone ne sono escluse perché non hanno i doni mirabili e le utili perfezioni dell'asino! Potrebbe dirsi che ci sono più asini nella società degli uomini che non ci sono uomini nella società degli asini; e che i più degli uomini sono membri dell'università, cittadini dello stato