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320 Carta, p.304. 18.- DA ASMÁRA A DESSIÈ Passo Zottèr Bèi.


Lasciata a d. la diramazione per la Residenza di Ualdià, pag. 316, si risale a mezza costa, poi su un tavolato ove sono vari villaggi; vista retrospettiva della bella conca fittam. popolata agli orli e sulle prime pendici. Km. 588 Passo Mecamecìt m. 2040; discesa nella V. Adèf Uahà, amena conca ondulata aperta verso SE e chiusa a O dalla imponente dorsale della Cossò Ambà; a sin., nel pendio, l’abitato di Uedò Telgocc. Varcato, km. 590, il Torr. Adèf, si scavalca una bassa dorsale, poi si traversa la V. Sirincà, affluente della V. Adèf Uahà. Km. 592 ponte sul Torr. Sirincà, a 1 arcata di m. 20; si contornano le testate di vari valloni che defluiscono a E al Torr. Adèf, affluente dell’Alà. Km. 600 ponte sul Torr. Dincò, profondam. infossato in banchi d’argilla; superata, km. 602.5, una dorsale a m. 1770, si traversa la V. Mersà, meno ampia e meno profonda, che scende a E al Torr. Aurà. A d. si eleva l’alta dorsale della catena meridiana; di fronte, verso S, si susseguono a quinte pittoresche i monti che rinserrano i Laghi Háic e Ardíbbo; a sin., i M. Uodedscà continuano la serie dei M. Zobùl, Nedì, Gambatò e Furà diretta da N a S, formando l’orlo del primo gradino o mediopiano a E della displuviale meridiana. Si traversano due Fossi Hauarì, poi, km. 610, il Torr. Mersà, lasciando a d., tra grandi euforbie, il paese omonimo. Km. 614 ponte sul Torr. Libsò o Iecà m. 1590, profondam. infossato. Si risale la V. Bascià Ciafiè, giungendo, km. 622, al Passo Zottèr Bèi m. 1850, tra il M. Callò, a sin.; e i contrafforti dell’Amba Sel, a destra. Si discende nella V. Agè Uahà, amplissima e piatta, rivestita di acacie e mimose; si lascia sulla d. un villaggio tra fitte euforbie, si traversano vari fossi, poi si risale obliquam. la V. Agè Uahà, che a sin. forma la piana di Ucciálli, così chiamata dalla tribù Galla ivi stabilita, e che ha dato nome al trattato del 2 mag. 1889, per il quale Menelìc poneva l’Etiópia sotto il protettorato dell’Italia, pag. 65. Km. 684 si varca il Torr. Ulà; i fianchi delle alture a d. sono folte di abitati; in alto, su un pittoresco dirupo, è Uorghesà. Km. 638 ponte sul Torr. Uorghesà, che scende da un ripidissimo canalone a NO; km. 638.7 Torr. Tisù; si contorna in forte salita la testata dell’Agè Uahà e si raggiunge, km. 644, il Passo Condurò, su un contrafforte che scende dall’Amba Assellèt.

Una mulattiera a d. porta in c. 30 min. a Guelbò, in una conca coltivata a caffè, donde a NO si sale al laghetto di Guelbò.

Discesa a grandi curve nell’ampia V. del F. Millè, di cui si traversano vari affluenti; kmn. 651 Torr. Agioà m. 1650 circa. A d. è l’imponente muraglia delle Ambe Assellèt, Eguà e Sel, dai fianchi boscosi o cespugliati; l’Amba Sel, centro un tempo del governo sulle tribù Galla della regione, fu spesso luogo di confino per alte personalità. A sin., i M. Legdà, a pendio meno ripido, sono coltivati sino alla vetta. Ci si avvicina al corso del Millè, ricco d’acqua, che si risale mantenendosi in alto sulla sponda sinistra. La valle è uno stretto canale tra i M. Legdà, a sin., e i M. Borò a d., ai cui piedi sono fitti abitati. Km. 653 la grande