Pagina:CTI - Guida dell'Africa Orientale Italiana, 1938.djvu/102

100 SGUARDO D’INSIEME

superficiali avevano recato informazioni non sempre controllabili. Sul fondamento di alcune di esse furono iniziate buone ricerche e vere coltivazioni; ma di molte altre non si è ancora potuta accertare l’attendibile portata utilitaria. Esiste dunque un gruppo di risorse minerarie accertate, con possibilità di valutazioni economiche e di successive indagini positive. È questo il gruppo che offre minerali d’oro e di platino, nonchè salgemma, sali potassici e mica. Al secondo gruppo appartengono segnalazioni e induzioni su eventuali giacimenti di minerali di ferro, manganese, rame, tungsteno, piombo, solfo, berillo, amianto, caolino e di combustibili fossili solidi e liquidi.

L’oro si trova in filoni e in alluvioni. I distretti filoniani di quarzo aurifero riconosciuti sono localizzati in Eritréa, Tigrài, Amára, Béni Sciangùl, Uóllega e Ghimírra. La presenza di alluvioni aurifere dello Haràr fa supporre colà l’esistenza di filoni non identificati. Alluvioni produttive sono quelle del Béni Sciangùl, dell’Uóllega e dell’Uomberà con tenori persino di 6-8 gr. per mc. Il platino si trova nell’Uóllega, presso Iúbdo, pag. 508.

Numerosi e ricchi giacimenti di minerali ferrosi sono stati individuati o segnalati in Eritréa (Hamasièn, Seraè, Agamettà, Tigrài), nell’Amára (Ancóber, Debrà Tabòr, Goggiàm e Scióa), a Entótto presso Áddis Abéba, nel Gálla e Sidáma (Uóllega, Ométo ecc.) e nella Somália meridionale. Minerali di manganese sono stati tratti e analizzati al M. Ghedèm, nell’Agamettà e sull’altopiano eritreo-etiopico. Minerali di rame sono stati segnalati in varie località dell’Eritréa (Adì Nefàs, Tululùi, Agamettà, Acrùr), nell’Améra (Ancóber), nello Haràr (Cercèr), nel Gálla e Sidáma (Guraghè). Giacimenti di wolframite, principale minerale di tungsteno, sono nel bacino del Báro; minerali di piombo furono segnalati nei dintorni di Saganéiti, Addì Caièh e Chéren; giacimenti di zolfo sono utilizzati dagli indigeni nella bassa V. Auàsc (M. Dofàn) e in Dancália (M. Chebrìt Alè). Cristalli di berillo sono stati rinvenuti nei M. Scillichì e Ghedèm (Eritréa); venule di amianto sono segnalate nelle serpentine del Laga Harrè presso Dire Dáua. Affioramenti di caolino sono stati osservati nello Hamasièn (Eritréa).

Incerte risultarono le segnalazioni di piccole lenti di resti vegetali fossilizzati (ligniti?) nel Seraè. Forse sono ligniti cenozoiche i combustibili fossili segnalati nell’Amára (Celgà, Ficcè, Tegulèt, Debrà Berhàn, Debrà Marcòs, Balcì ecc.), presso Áddis Abéba, nel Gálla e Sidáma (Lechémti, bassa V. Diddéssa, Ométo). La torba di Dessiè ha un potere di 2000 calorie. La lignite torbosa segnalata nella Migiurtínia non pare utilizzabile. A cura dell’A.G.I.P. continuano le ricerche di petrolio nelle isole Dáhalac, nella Dancália, nello Hararino e nell’Ogadèn.

Imponenti i giacimenti di cloruro di sodio nel Piano del Sale, vasto bacino endoreico, coperto per 8 mila kmq. da salgemma; nella parte N, presso la collina di Dallòl, sono giacimenti di sali potassici con cloruro di magnesio e sodio, sfruttati durante la guerra europea. Altri giacimenti di sale sono noti in Somália (El Dére), nel Gálla e Sidáma (El Sod), nell’Amára (Arrhò presso Socotà). Buone miche si sono estratte a S di Massáua dai M. Ghe-