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polacchi, s'abbottinarono, e fecero prigione il conte Giovanni Serbellone. Quali volevano essere pagati da lui, perchè il suo generale si era già partito senza pagarli. Ora si venne a termine, che questi soldati polacchi, gente bellicosa, indomita e feroce, cominciarono a scorrere per il Milanese, cavalleria e fanteria insieme, e misero a sacco diversi villaggi e a fuoco, e particolarmente nella villa di Cornaredo feudo e giurisdizione del suddetto conte Serbellone; di là andarono a Rò borgo assai insigne, dove fecero degli abbottinamenti molti, per essergli sopragiunti alla sprovista, e per essere morti gran parte delle persone per il contagio.

„ Venne questa nuova al borgo di Busto al dieci di novembre, e fu dato ordine di ducento soldati armati della terra, i quali stavano nel corpo della Piazza, acciò, venendo il caso di fare all'arma, fossero pronti alli bisogni occorrenti, e le porte tutte quattro erano ben serrate e ben custodite da soldati, con sentinelle morte fuori della terra lontani un quarto di millio, sopra le strade maestre, con una mano di soldati a cavallo armati, i quali tutto il giorno battevano le strade sino alle brughiere, con guardie sopra li campanili con tale intelligenza, che alla scoperta di soldatesca le sentinelle sparassero il schioppo e l'archibugio, per dare avviso alle guardie del campanile di dare campana a martello, e sotto pena ancora della vita e della confiscazione dei beni, che ciascuno abile a portare arme, si trovassero tutti presenti alle porte communi per difendersi dagli abbottinati.

„ Avevano di più sbarrate tutte le strade con molti carri e legnami grossi a traverso. L'istesso riparo si fece agli accessi delle contrade acciò che la cavalleria non potesse scorrere di qua di là per la terra a saccomanno.