Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
75 |
alli 26 d'agosto che fu un lunedì, e il venerdì seguente fu in terra tumulata, la quale fugendo per non incontrare la morte le andò e le corse in braccio; l'istesso fu di suo marito. Perciò pare che nel ritorno delli fugitivi la peste abbia ripigliato possanza; perchè costoro tutti venivano infetti di peste dalla città, di modo che li signori Conservatori furono sforzati nuovamente serrare tre casane infette e mettergli buone guardie per questa cagione.
„ Passò nell'anno 1630 una siccità tale ed un tale bruciore d'aria ed un caldo così atroce, nel tempo del minuto per più di due mesi, che il raccolto del miglio fu pochissimo, anzi sterilissimo, chè il più bello di cultura, che d'ordinario fa 4, 6 e 8 staja, non passò due la pertica; l'altro di stoppia uno stajo, e poco più, e quello ch'era peggio, leggiere di peso e mal granito, che pareva collo e santone (sottile e quasi apparente) senza farina, vi fu gran carestia di erbaggi per li bestiami; l'uva per il seccore, oltre un poco di tempesta, non granì troppo bene, e non fece il vino che si sperava, se bene ve ne fu in molt'abondanza, perchè il vino si dava per un ducatone la brenta. Morivano le piante di moroni per il troppo sciutto, dimodo che ogni cosa andava sossopra e le persone erano tanto fuori di sè stesse, che parevano fantasme per le grandi angustie de'tempi, trovandosi in estrema miseria di carestia, di guerra e di peste, essendo sospeso il commercio, li trafichi e le mercanzie, con che pure altre volte si guadagnavano il vivere alla giornata.
„ Chi avrebbe pensato delle terre circonvicine, come sarebbe Lonate Pozzolo, Samarate, Cardano, Gallarate, Gorla Maggiore, ed altre terre, quali tralascio sotto silenzio, chè troppo sarebbe il parlarne di tutte ad una