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difesi dalla protezione di S. Michele suo santo e patrono festivo.
„ Di Buscate si dice che andasse sì, perchè guastò il signor Giulio Cesare Riva ricchissimo mercante di panno. — Andò poi a Cástano per la cerca, dove untò ed imbrattò tre porte in particolare e ne morirno alcuni in brevità di tempo. Andando egli per la terra a far la cerca, perchè le persone in gran parte erano alla campagna, trovò due figliolini ai quali diede mezza micca per ciascuno, e in termine di sei ore morirono. Nel ritorno, poi da Cástano, passando per le campagne fingeva di aver sete, e andava nei campi e nelle vigne dove lavoravano e zappavano a dimandare per compassione un poco da bevere. Le donne senza malizia gli davano le botticelle e le zucche; bevuto che aveva, con la mano nettava la bocca della zucca, e così astutamente ungeva il buco della botticella, e a questo modo ne fece morir molti.
„ Finalmente andò a Cuggiono per eseguire li commandi fatali, e mentre si mise ad ungere la porta di un massaro, un figlioletto vide l'unzione che faceva questo fratino; inspirato da Dio, subito corse a dimandare suo padre raccontandogli tutto quello che aveva veduto a fare il frate. Il padre, inteso che ebbe il fatto, subito diede nuove per tutta la terra, e con campane a martello fecero unione e raccolta di molte persone e con l'arme lo seguitarono alla voce di colui che lo perseguitava, e lo sopragiunsero e colsero in mezzo ad un boschetto e lo fecero prigione. Il giorno seguente che fu il sabbato lo condussero a Milano, consegnandolo in mano del foro secolare. Tutte queste cose confessò il fratino, mentre fu tratenuto in Cuggiono, il quale morì poi prigione.