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zaretto di S. Gregorio. E perchè la contagione si era dilatata nella terra di Gorla Minore, il primo commissario che allora si ritrovava a Busto, fu poi mandato per provisione a questa villa di Gorla Minore dal signor conte Claudio Rasino e in suo scontro fu deputato il signor Francesco Bigliotto, nostro podestà di Busto.

„ Nel principio di questo morbo per ajuto delli ammorbati, fecero venire da Busto Piccolo un chirurgo per nome Pietro Paolo, al quale si dava per salario oltre la casa e utensili uno scudo il giorno: in prima si diportò assai bene, e ne ha curati alcuni e tirato a buon porto. Ma perchè il male andava crescendo e facendosi maggiore, e maggiore ancora si faceva il numero degli ammalati, ad esso per sua buona sorte se gl'intaccò il male contagioso, e da sè stesso curandosi alla disperata per Dio grazia guarì. Mentre esso, stette ammalato, essendo già morto il medico, nè vi era chi curasse li poveri infermi, ne fecero venire un altro chirurgo da Milano, giovinetto sbarbato per nome Francesco, il quale era molto coraggioso. Questo povero giovane come poco accorto andava troppo sicuro e franco a medicare, e in capo di otto giorni s'ammalò e in ore quaranta rese il corpo alla terra e l'anima al Cielo. Così si è continuato co'l primo per molto tempo, il quale per la prova fatta andava molto pesato nella cura e professione degli ammalati, e perciò alcuni si risanavano per la robustezza della complessione, altri ancora morivano per la fiacchezza della vita; molti poi della plebaglia perivano per la poca cura che si teneva dal chirurgo.

„ Qui non restarò di dire che fra tanti medici peritissimi e eccellentissimi e chirurgi d'ogni esperienza provatissimi e pratichissimi di questa città di Milano, mai si trovasse remedio opportuno a tale contagione,