gnano1. Essa segna uno dei fatti più gloriosi delle Republiche Lombarde. Non mai più forte amor di patria accese i nostri guerrieri, nè più singolare valore fu dimostrato per una causa sì giusta. Di quì ebbe vita il governo municipale, e guadagnarono nerbo e fermezza le città lombarde. Le quali furono rette non da principi assoluti, ma da vicarj imperiali sino al 1396, epoca in cui l’imperatore Venceslao concedette a Giovanni Galeazzo Visconti il titolo di Duca, lasciando nel pri-
- ↑ In documenti dei secoli XV e XVI si trovano nomi di località a vigna dette campere tra Legnano e Busto, e propriamente nei dintorni della cascina Mazzafame, forse così chiamate dagli accampamenti ivi posti dall’esercito della Lega Lombarda. I Milanesi vincitori entrarono in Legnano per una via che fu detta per ciò della Vittoria. In appresso, durante il dominio Austriaco, quella via fu denominata invece Pan di melica; ma, ridonato nel 1859 il paese alla libertà, riassunse l’antico nome.
Il sacerdote Gaspare Maineri, domiciliato in Legnano, spinto da sentimenti patriotici e dai voti espressi dalla publica opinione, massime dalla maggioranza di que communisti, iniziava in Legnano stesso il 12 d’agosto del 1863 una sottoscrizione (che poi si effettuò in piccola scala) per erigere un monumento commemorativo di quella battaglia. In brevissimo tempo raccolse da 71 terrieri e dalli alunni dell’Istituto Bernocchi italiane lire 171.45, che trasmetteva a quel Municipio, invitandolo a continuare con publico impegno l’opera in tal modo intrapresa e a deliberare un programma per le ulteriori soscrizioni, chiamando a concorso non solo le città Lombarde, ma Italia tutta. Se non che il Consiglio di Legnano in adunanza del 27 di settembre di quell’anno risolveva di eseguire un tal progetto a giorni migliori “cioè quando l’Italia sarà totalmente padrona di sè stessa.” Intanto il Maineri, mediante libretto del 26 d’agosto, N. 122,228, intitolato Terrieri di Legnano, depositava le suddette It. lire 171.45 presso la Cassa di Risparmio in Milano, e quasi ad un tempo ne informava la Società d’Archeologia e Belle Arti di questa città, perchè rivolgesse i suoi studii e le sue cure all’erezione di un così caro e glorioso monumento. La quale Società, nominata una commissione per li studii richiesti ad accertare il luogo preciso della battaglia, adottò l’idea del Maineri di difundere un programma facendo appello a tutti li Italiani; ma si rivolse anzi tutto di bel nuovo alla Giunta Municipale di Legnano, chiedendole adesione ed appoggio morale. Al che questa favorevolmente rescrisse, offrendo eziandio di dar l’area che verrebbe prescelta all’indicato fine.