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cilio medicinali e soccorre, ogni settimana, in denaro agli ammalati indigenti ed inabili al lavoro. Nel 1804 spese per medicine avute dai farmacisti Radaelli, Pagani e Ferrari lire 1162.2 e in limosine settimanali L. 10,282.8. Queste crebbero non poco dopo le ultime largizioni fatte dai fratelli canonici Leopoldo e Giuseppe Candiani, dal dott. Chiavelli, medico di bella rinomanza, dal dott. Bombasotti, medico condutto del Commune, da Andrea Zappellini e da Anselmo Giani, le ossa de'quali riposano benedette dai terrieri nel campo-santo.
Ospitale. — La Congregazione di Carità, quale amministratrice del Luogo Pio denominato Scuola dei Poveri, propose nel 1825 alla Superiorità l'erezione di un ospedale, sì per raggiungere meglio lo scopo dei testatori, come per sodisfare al voto generale degli abitanti. A tale oggetto fece conoscere che il canonico Giuseppe Candiani fin dal marzo del 1849 aveva legato alla Scuola dei Poveri la somma di lire 24,000 co'l peso però del vitalizio all’interesse, del 5% per la fabrica dell'ospitale, oltre alla sua sustanza che risultò del nitido valore di 71,039. Il Candiani, che nel 1825 trovavasi in età quasi ottuagenaria, per il vivo desiderio di veder compiuto il progetto dichiarò che, se non si dava opera all'erezione dell'ospitale, avrebbe cambiato la sua disposizione. Lo stesso dicasi di Francesco Crespi e Carlo Pozzi che avendo, preveduto la fondazione di un ospitale, lasciarono libero di volgere a favore di esso le sustanze già altrimenti destinate. Il progetto consisteva nell'adattare il locale di S. Giuseppe di ragione del Luogo Pio ad uso d'ospitale, il che giusta la perizia fatta importava la spesa di circa 48,000 lire milanesi, avvertendo in pari tempo che la spesa annuale per l'allestimento di dieci letti, come prima istituzione, non eccederebbe lire mil. 3000. Trattandosi poi