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busti esusti il nome tuo Busto; Busto sei tu, qual ne ritorni al Busto. Questa cappella, che fu investita a lato della chiesa attuale, è ornata di affreschi che sentono al quanto della scuola di Michelangelo ed anche i compartimenti e le modanature, sebene probabilmente appartengano al sec. XVI, tuttavia ricordano lo stile d’un età anteriore.

L’istituzione del Capitolo è molto antica. Risiedeva esso fin dal 1127 in Olgiale Olona, distante da Busto poco più di due millia; era costituito dal prevosto e da 22 canonici i quali officiavano secondo l’antico costume in due chiese, cioè l’estiva e la jemale. I canonici avevano il carico della parochialità in tutte le terre della pieve avanti che fossero erette in singolari parochie. Il preposto poi aveva distinti privilegi di onore e di giurìsdizione, tra cui quello di conferire i beneficj plebani; cosicchè in dignità poteva pareggiarsi ad un vescovo.

Il Capitolo fu trasferito da Olgiate Olona in Busto Arsizio nell’anno 1585 per decreto di S. Carlo1, induttovi dalla risultanza della visita pastorale di questa pieve, avendo egli, fra le altre cose, rilevato che il luogo di Olgiale Olona era mollo angusto e povero, contando appena sessanta famiglie.

Busto pareva sede opportuna ad una collegiata massime che i borghigiani si obligavano di mantenere non solo i paramenti necessarj al servigio di quella, ma di far anche rizzare a proprie spese la canonica e l’abitazione del proposto.

A’ tempi del Card. Federico Borromeo constava di undici canonicati ai quali vennero poi uniti altri otto

  1. Ciò risulta da un strumento del 4 di aprile del 1585 esistente nella Curia arcivescovile.