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sia libero a ciascuno di fare rilievi che giudicherà espedienti al commun vantaggio
13° In tutto il rimanente si osserverà puntualmente in tutte le sue parti la riforma detta del 13 dicembre 1755. Oltre le cariche mentovate vi era un cancelliere che assisteva i convocati ed alle aste, allibrava i decreti de’ consoli,cui accompagnava quando andavano in giro per le famiglie per il censo capitale; e formava il ruolo dei suggetti alle imposte, compilando annualmente i libri in cui si determinava il contributo di ciascuno per quell’anno, e consegnandone una copia all’incaricato dell’erogazione.
Al medesimo toccava pure il distribuire i soldati che venivano nel borgo. Un prefetto riscuoteva i tributi, e come tesoriere del luogo doveva pagare i publici impiegati, i deputati delle chiese i custodi delle vie.
Co’l suono delle campane si chiamavano i borghigiani ad estinguer li incendj e nei momenti di pericolo a’ difendersi dai facinorosi.
Nel modo medesimo si convocava il popolo ad adire i decreti de’ magistrati di Milano, e mandarli ad effetto giacchè il colpevole di qualche delitto veniva punito o con la tortura o con l’esiglio o con una multa pecuniaria o con altra pena infamante. Quando trattavasi dell’elezione di un sacerdote, l’eletto dal consiglio presentavasi con un notajo alle case, interrogava ciascun borghigiano o per lo meno i capi di famiglia del proprio parere, e questo registravasi dal notajo negli atti publici.
Il Cronista appena potè attingere alcune vaghe notizie intorno alle leggi, ai giudizj ed alle pene ch’erano proprie del borgo, per trascuranza di chi aveva in cu-