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farina di grano turco e di segale. Il vino e l’aquavite sono bevande assai usate, in ispecie questa seconda presso la gente bassa.
Non senza interesse sono le carte d’archivio riguardanti le vicende dell’istruzione. Il prete Giovanni Crespi di Paronino con suo testamento del 30 di luglio del 1505 rogato da Gio. Gerolamo Gandiani notajo publico di Milano, ordinò che i deputati dell’Ospedale della Pietà di Milano dessero ogni anno 80 lire imperiali ad un maestro di Grammatica ed altre lire 46 ad un ripetitore, con l’obligo ai medesimi di istruire nella grammatica 40 scolari poveri, i cui beni non oltrepassassero un soldo e mezzo imperiale d’estimo communale. Nel caso poi che non vi fossero scolari in numero sufficiente di un estimo sì basso, determinò che il detto numero si compisse coi più prossimi al medesimo testatore e dì uno de’ rettori di Busto, che appartenesse alla famiglia Crespi. Se però non ci avesse alcun rettore della famiglia Crespi gli sottentrasse il rettore più anziano della chiesa di S. Giovanni di Busto, fissando altresì che a tal rettore e a più vicini congiunti del testatore spettasse l’elezione del maestro e del ripetitore. Alla quale elezione i deputati del sudetto Ospitale dovevano acconsentire ed approvarla, purché li eletti fossero idonei ed appartenessero al casato de’ Crespi, e, dove in questo non si trovassero suggetti idonei, se ne scegliessero altri più abili. E perchè col detto testamento lasciò che i medesimi deputati sborsassero annualmente otto lire imperiali per celebrargli un anniversario con 12 sacerdoti, così dispose che v’intervenissero il maestro e il ripetitore con li scolari, aggiungendo anche la pena di 20 soldi per ciascuna volta in caso di loro mancanza. In appresso il sacerdote Gio. Ballista Bossi che aveva in-