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di S. Giovanni Battista per ordine dello stesso cardinale, ed inserito ne'breviarj dati in luce nel 1627 e riprodutto ne'posteriori, il quale così comincia:

Nostre salutis nuncio
Lætis canamus vocibus,
Clamore cujus excita
Iudea somnum depulit.

Reguzzone. — Famiglia che in Busto dov'è un vicolo cosi chiamato, aveva nel secolo XVI, domicilio e possessi. La storia della peste che devastò il borgo nel 1630 fu scritta, come si è già veduto, da un canonico Reguzzone.

Rescaldi. — Derivati dal vicino paese di Rescalda.

Rossi. — Sembrano originari di Gallarate. I documenti ci danno notizie di essi nel secolo XVI. Alcuni avevano fondi già nel territorio di Busto e lavoravano in bambagia.

Sacchi. — Solblati. — Non ho trovato cenno di essi fuorchè nel cronista Crespi.

Sottocasa. — Erano artigiani, dati ai lavori della bambagia e possedevano fondi nel territorio. Nel 1770 un Federico trovasi nominato come deputato della Communità.

Speroni. — Alcuni di essi nel secolo XVII possedevano fondi nel territorio bustese ed altri attendevano ai lavori della bambagia.

Tatti. — Terzaghi. — Torriani. — Non mi son noti che per il cenno dell'anzidetto Cronista.

Torini. — Nel ruolo mercimoniale più volte ricordato sono nominati quattro fratelli figli di Angelo, di cui tre vendevano frutta ed il quarto pane e riso.

Tosi. — Una delle primarie famiglie del borgo che diede il nome ad un vicolo, e andò divisa in più linee, ricevendo li aggiunti di Bianchi, Bonazzo1, Facino, Masino, Padella, Zabolio,

  1. I Tosi Bonazzo abitavano nel 1770 in Busto nella casa detta del Principino.