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l'abito de'Minori Osservanti nel convento di Legnano. Nato nella seconda metà del secolo XV, venne in molto grido per alcuni sermoni sacri. Fu dotto in teologia, filosofia, giurisprudenza e poesia, ed ebbe a maestro Fra Michele da Carcano, celebre oratore. Compose varie opere tra cui annoverasi il Defensorium Montis Pietatis, stampato in Milano nel 1797, libro sconosciuto alla maggior parte dei bibliografi. Se credesi al Mazzucchelli ed al Fabricio nella sua Biblioteca del medio evo, viveva ancora dopo il 1500. Il cronista Crespi lo scambiò con San Bernardino da Siena.
Dall'archeologo Caffi ci venne communicato che nel 14 di dicembre del 1497 M.ʳ Bramante, ingegnere ducale, incaricò un Giovanni de'Busti che stimasse i lavori fatti da Giacomo Solaro e Cristoforo de'Negri nella canonica di Sant'Ambrogio.
Giovanni Pietro da Busto Arsizio, cappuccino, era versato nella lingua latina, francese, spagnola, tedesca, greca ed ebraica. Coprì la carica di Provinciale, indi nel 1698 venne eletto in Roma ministro Generale della sua religione. Morì in Genova nel 1700, mentre visitava il suo ordine1. Vedi Argelati, tom. II, col. 1854.
Angelo Maria da Busto Arsizio, cosi detto dalla sua patria, fioriva su'l principio del secolo XVIII. Apparteneva all'ordine dei Cappuccini de'quali fu Definitore e Provinciale. Ha stampato il Principe, il Senato, le imprese di un governo ideati, coi riflessi del Taborre — discorso detto nella sala del Senato di Lucca — In Lucca, per Domenico Ciufetti, 1712, in 4.
Cagnola. — A questa famiglia appartenne Giuseppe che nel 1842 fu insignito della nobiltà dell'Impero Austriaco co'l predicato di Villa d'Appiano, per servigi resi nelle publiche aziende, massime per li oggetti concernenti le regie ferme e li approvigionamenti militari. Passò a seconde nozze nel 1821 con una figlia del conte Gaetano Paravicino di Milano; morta questa, sposò una figlia del conte Tarsis oriundo novarese. Recò vantaggio all'agricullura co'l migliorare i latifondi da lui posseduti ed all'industria coll'erezione di filande per la trattura dei bozzoli, ed acquistò la suntuosa Villa in Appiano, già de'Bovara.
- ↑ Rimane di lui, oltre varj sermoni sacri, L'idea del buon Governo, discorso fatto nella sala dell'Eccellentissimo Senato di Lucca, il secondo sabbato di quaresima nell'anno 1693. Lucca, per Favoriti Pacci, 1695, in 4.