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per l'altare maggiore. Volle pure che in Busto si erigesse una scuola privata per alcuni poveri fanciulli, preferendo quelli della famiglia Bossi, e precisò il numero di essi e lo stipendio pe'l maestro. Finalmente con codicillo del genajo del 1802 lasciò a titolo di elemosina alla chiesa di San Giovanni lire 2000 per una sola volta, coll'esplicita condizione che dovessero servire a riattare l'organo della chiesa stessa. L'asse ereditario del Bossi, dedutte le passività e i legati, ammontava a lire 29,407.18.

Chi meglio illustrò questa famiglia fu Giuseppe Bossi nato nel 1777, esimio pittore e poeta paragonato nella lingua nobile al Parini e nel vernacolo nostro al Porta. In età di anni 23 fu nominato secretario dell'Academia di Belle Arti in Brera, indi professore della scuola teorica di pittura. Accolse pure nella propria casa l'eletta gioventù che innamorava agli studj del bello. Numerose ed assai lodate sono le opere di lui, fra le quali la copia del Cenacolo di Leonardo da Vinci, ultimata nell'ottobre del 1809 e che costò al Governo Italiano 28,000 franchi1, potrebbe bastare a render superbi i Bustesi d'aver dato la culla ad un artista sì celebre. II quadro dell'Edipo, i cartoni della scuola del Petrarca e della Pace di Costanza sono suoi squisiti lavori di disegno, nel quale era assai più maestro che nel colorito. Scrisse quattro libri intorno alla vita ed alle opere dell'autore del Cenacolo, il discorso sull'utilità politica delle arti del disegno, un'epistola a Giuseppe Zanoja; e le vite dei pittori milanesi, manoscritto ora dormente nella Melziana. Mori nel 1815 nella florida età di 38 anni. Il Canova gli sculpì l'imagine; il Berchet lo celebrò in un'epistola a Felice Bellotti, e il Porta lo pianse in un sonetto da cui fra qualche motto satiricamente energico traspira il vivo e profondo cordoglio del superstite amico.

Bottigella. — Un vicolo del borgo ricorda tuttora il nome di questa famiglia. Il cronista Crespi fa cenno di un frate Bottigella vissuto nella seconda metà del secolo XVI, e che fu valente in teologia, filosofia e musica.

Brunoni. — Famiglia che dimorava nel borgo fin dal secolo XIV. Ignoro quando siasi estinta.

  1. Questa servì al professore Giacomo Raffaelli romano per eseguirne una in musaico che fu poi trasportata a Vienna, e posta nella chiesa degli italiani.