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cese e l'inglese. Era molto esperto scrittore, epigrafista, e facondo oratore come lo provano i suoi lavori editi e manoscritti. I primi onori d'Italia Passeroni, Oltrocchi, Mascheroni, Balestrieri, Soave, Boscovich, i due Verri, Villa e il Parini, per tacere del pittor Bossi suo compatriota, cercarono la sua amicizia.

Un Giambattista dedicato alla mercatura con integrità amministrò il censo communale e della chiesa, e mancò ai vivi nel 1848, lasciando agli indigenti ed al patrio ospitale copioso sussidio.

Borsa. — Una delle antichissime famiglie di Busto. In una pergamena del 1264 è cenno di un Jacopo di Guidotto e in altra del 1278 di un Amizone figlio di Guglielmo. Essa diede al borgo varj individui che coprirono cariche communali.

Bossi. — Famiglia tra le antiche e principali del borgo. Esistono parecchi rami che forse provengono tutti da un medesimo ceppo. D'uno di questi fu Giovanni Alberto nato in Busto nella seconda metà del secolo XVI, valentissimo nella poesia Italiana, e di cui si conservano presso la Biblioteca Ambrosiana un manoscritto che contiene quattro libri in lode di San Michele, una raccolta di inni sacri ed altri carmi diretti a varj suoi amici Bustesi, un epitalamio a Giovanni Galeazzo sesto Duca di Milano e ad Isabella sua moglie, un'ode al primo conte di Busto, un carme su l'amenità della Villa di Cusago eretta da Ludovico il Moro, e una lettera a Basilio monaco di Chiaravalle di argumento teologico-morale. Scrisse inoltre un'operetta su la grammatica latina stampata nel 1609 in Venezia.

Alcuni s'appigliarono al commercio della seta e del cotone ed altri al lavoro della bambagia. In tal genere un Pietro Francesco figlio di Carlo era nel 1776 il primo negoziante perchè pagava la tassa di 175 lire, la più elevata tra li inscritti nel ruolo mercimoniale.

Benemerito al borgo fu il sacerdote Giovanni Battista, il quale con testamento del 19 di marzo del 1795 istituì suo erede universale il Luogo Pio dei Poveri, e con successivo codicillo del 1802 fra li altri legati lasciò alla sacristia di San Giovanni lire annue 150 per provederla degli arredi sacri e delle biancherie, e determinò che, quando per alcuna causa non potesse aver luogo quel legato, si sborsassero alla sacristia stessa per una sola volta lire 3000 all'oggetto di far eseguire un padiglione bianco