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nunziassero una disfatta o vero ordini superiori officiali; comunque sia, il fatto era che i Franco-Sardi avevano messo in fuga il nemico a Magenta, rimanendo 15,000 Austriaci fuori di combattimento, e 5000 prigionieri.

Le campane, fatte legare il giorno prima dall'atterrito Urban, furon sciolte di bel nuovo; e un drappello di cavalleria proveniente da Verghera attraversò Busto quietissimo qual retroguardia del fiero duce, su le cui orme s'incamminava per riparare al quadrilatero. L'ultima visita degli Austriaci ai Bustesi fu il successivo lunedì, quando l'Urban, stanziato forse per subitaneo contrordine fra le campagne di Castellanza e Legnano, mandò soldati fra loro a far nuova provigione di cibi e di vino.

Al nuovo stato di cose tenne dietro un sensibile rialzo nel prezzo de'comestibili. Questo fu causa che nell'agosto del 1859 alcuni tessitori del borgo, ad imitazione di altri industriali del Milanese, cercassero un aumento al loro stipendio, spingendo i loro reclami fino a trascendere ad atti d'insubordinazione e di violenza nel vicino villaggio della Castellanza, dove si recarono a suon di tamburo e a bandiera spiegata. Un'altra dimostrazione più pacifica e in via legale era già accaduta nel 1854 per li stessi motivi.

È per sè chiaro che al leale conservatore delle libere istituzioni, e fautore del progressivo loro sviluppo, deve la nazione una perpetua riconoscenza. Perciò i Bustesi, in memoria delle proclamate guarentigie dei diritti civili e politici degli Italiani, vollero che alla Piazza altre volte detta del Conte o degli Offici fosse imposto l'augusto nome di Vittorio Emanuele. Interprete di questi sensi sta ora su la parete esterna della sede