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non si mancava di quando in quando dall'autorità communale di emanar qualche provedimento che giovasse a prevenire i mali contagiosi.

„ D'ordine del signor Pietro Antonio Bellino,
„ podestà del borgo di Busto Arsizio, così instando li
„ signori Conservatori della Sanità di detto borgo, si fa
„ noto e manifesto a qualsivoglia persona di qual sivoglia
„ stato, grado, e condizione, che non debbono
„ da quà avanti gettare o lasciar andare alcuna sorte
„ d'immondizie, letami, aque di tentorie ed altro nelle
„ contrade, piazze ed altri luoghi del presente borgo; e,
„ se vi si trova per dette contrade e come sopra alcuna
„ immondizia, la debbano subito levare e portar o far
„ portar via cadauno per contro il suo, sotto pena di
„ scudi tre d'oro d'esser applicati per una terza parte
„ alla veneranda fabrica di S. Giovanni, l'altra terza
„ parte all'officio dei suddetto signor Podestà, e l'altra
„ terza parte all'accusatore, avvertendo che si farà
„ pagare alli contraventori irremissibilmente, e questo si
„ fa ad effetto che co'l fetore di simili immondezze non
„ restino dannificati li corpi umani, massime in questi
„ tempi estivi, ecc.
„ E dell'intimazione, ecc.
„ Busto, il 23 di maggio, 1670.

Bellino Pretore. „

Nel 1667 i Padri minori Osservanti-Riformati furono richiesti dai Bustesi di erigere nel borgo un loro convento. La regina di Spagna favorì il progetto, ma per mancanza di mezzi pecuniarj restò sospeso sino al 1684, nel qual anno un benefattore donò il fondo occorrente. Allora la Communità stessa rinovò ai Padri Riformati,