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glia persona si ammalasse di contagio, o di febre, o di dolore di capo, o vero di qualsivoglia altra indisposizione corporale, subito fossero obligati quelli di casa andare a manifestare l'ammalato al signor capitano Ferrario tenente del signor Alfonso Besozzo delegato, sotto pena di scudi 50, ed altre pene arbitrarie alla Congregazione, ed in caso inabilità, di tre squassi di corda e prigionia. — Erano poi visitati da chirurgi molto periti, tanto nel contagio quanto ancora in chirurgia, quali allora si ritrovavano in questo borgo, fra quali uno singolarmente era molto eccellente il signor Alfonso Banfo, nostro organista, giovine di anni 35 in circa, molto intelligente e spiritoso in questo suo officio; e così trovandosi ammalati, si facevano stare in casa ritirati per alcuni giorni dal commercio degli altri, fin tanto si vedesse in progresso di tempo la sanità o l'infirmità, e di che qualità fosse il male, ed a questo modo si divertiva l'occasione dei pericoli, sospetti, di infettare li altri con la conversazione. Nel castigare i delinquenti e contrafacienti a'detti ordini, si andava con severo rigore e giustizia inesorabile per mettere terrore agli altri di non trasgredire le leggi publicate, ed a nessuno si perdonava nè in la persona, nè in la roba; e quantunque fosse contro le leggi ordinarie il dare la corda alle donne, nondimeno per dare ammaestramento al popolo ed atterrire la plebaglia, molte delle donne sono state crollate in publica piazza; e per meglio eseguire l'ordine dato contro i trasgressori, si mantenevano quattro censori, o vero esploratori, uno per contrada, a'quali se gli prestava vera fede senza replica alcuna.
„ Al 7 di dicembre del suddetto anno 1631, in giorno di Santo Ambrogio nostro Pastore, che fu in domenica, si cominciò a contrattare alla libera, e frequentare i