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giata; ai divini officj i sacerdoti stavano lontani l'uno dall'altro una sedia sì, l'altra no; nè mai si mutava sedia d'una volta all'altra per assicurare meglio il partito; e se era il bisogno ragionare tra di loro per i bisogni occorrenti, rivoltavano la faccia indietro per non ricevere il respiro del fiato; le maniche della cotta le rivoltavano sopra le spalle, perchè non s'ammorbassero nell'appoggiarsi in coro, o vero in sacristia per la conversazione del clero, che si trovava congregato insieme; molte altre belle cauzioni ed astuzie si serbavano: ai divini officj, dalle messe in poi, nessuna donna poteva andare in chiesa; e se vi andavano, erano cacciate fuori dai birri. V'intervenivano certi pochi uomini, con li signori deputati della Sanità, quali tu avresti veduti tutti quanti co'l loro bastoncello in mano sparsi di qua di là per la chiesa, come tante colonne piantate.

„ L'ordine dei funerali nel levare i morti di casa per portarli a S. Gregorio in Campo Santo, era questo. In prima si andava alla chiesa, e perchè non v'interveniva più di quattro, o vero sei sacerdoti, i quali erano quasi sempre l'istessi (perchè tutti li altri stavano ritirati per il sospetto del contagio), dopo che avevano messa la cotta, si andava alla casa del morto, ed i sacerdoti portavano in mano la cera del cataletto per fugire il pericolo dei figliuoli, i quali, avanti il contagio, solevano portare la cera del defunto ai funerali conforme la consuetudine ed usanza vecchia.

„ Ora, arrivati poi alla casa del defunto, i sacerdoti stavano lontano dal cadavere da 10 in 12 braccia, il signor curato ebdomadario, così da lontano, l'aspergeva con l'aspersorio, e perchè il defunto era portato dai monatti in mezzo la strada, subito levato per por-