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226 | Antisatira |
partir l’aura del suo benigno patrocinio ad una penna, e ad una lingua, che procura d’impiegarsi, ne biasimi di quel sesso, che generando sudditi ai Principi, non può esser loro se non caro, e gradito.
Io bensì, non indarno, implorerò la di lui giustitia onde mi faccio ardita di citarvi inanzi al tribunal del suo sdegno, come ch’osando di detestare il merito delle Donne, ne pur una escludendone, vi sete reso reo di Lesa Maestà appresso la Sua Serenissima