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212 | Antisatira |
dij, e vanità nò Signor Censore delle pompe feminili? Sono al dispetto di chi non vuole, condonnatemi, se parlo troppo liberamente, dispendij, e vanità, tanto peggiori, e più detestabili nell’huomo, che nella donna, quanto che in lei, ch’è nata per esser il diletto, e lo splendore dell’humanità, queste cose si ponno dir proprietà, e convenienze, ma in lui, che dovrebbe esser nato alla fortezza, e alla temperanza, sono e saran sempre improprietà, e indecenze. Voi nondi-