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158 Antisatira


Io dirò molto meno
Di quel, che dir conviensi, ancor ch’io mostri
Che la donna del Ciel sia nobil dono,
E sia poco il chiamarla
Tesoro di natura, e poco il dir,e
Che d’oro il crin fiammeggi,
D’argento il sen biancheggi,
Sembri avorio la mano, ebano il ciglio,
Che sian gli occhi zafiri, ostro le guancie,
Corallo il labro, e margarita il dente,
Le luci stelle, e Paradiso il volto.
Poco sarà, se in lei stretto si mira,
Quasi in compendio il Cielo,
Se in lei spiega natura ogni sua pompa.

Hor, che dite, inventori di biasimi donneschi? Parlo in generale a tutti quelli, che scrivono, hanno scritto, e scriveranno, contro il nobilissimo sesso feminile? La ragione n’insegna pure, che molto piu veraci, e da stimarsi sian quelle lodi, che