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156 Antisatira

che tanta pusilanime debbolezza di forze, e di senno, quanto di robustezza, e bravura perdè quel Nazareno nel perdere il tesoro di quei crini, che lo constituivano ammirabile frà gli altri.

Ogn’uno dello stuolo virile si finge nella mente d’esser un novello Aristotele, ma in vece di procurar d’immitarlo nella sapienza, che l’ha reso immortale, altro d’aristotelico non può vantare, che la vanità praticata pur anche da quel gran Filosofo, che del rimanen-