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Donna, di cui egli tiene à felicissima sorte l’esser nato suddito, e seruo. Io frà tanto, se li ossequij miei saranno da voi felicitati con un sol guardo benigno, andrò fastosa d’hauer in questa contesa ottenuto a mio favore una gloriosissima VITTORIA. Non isdegnate dunque, ò generosissima, di compartir l’aura della vostra protettione a diffendere la causa vniuersale di tutte le donne, che meritano, e di perdonar a me imparticolare, ch’umilissimamente Ve ne prego,


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