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(175) | rime | 93 |
da bello a bel fur fatti gli occhi mei,
contr’a sé fa costei
non men crudel che spesso
dichi: — Dal cor mie smorto il volto viene. — 10
Che s’altri fa se stesso,
pingendo donna, in quella
che farà poi, se sconsolato il tiene?
Dunc’ambo n’arien bene
ritrarla col cor lieto e ’l viso asciutto:15
sé farie bella e me non farie brutto.
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Per quel che di vo’, donna, di fuor veggio,
quantunche dentro al ver l’occhio non passi,
spero a’ mie stanchi e lassi
pensier riposo a qualche tempo ancora;
e ’l più saperne il peggio,5
del vostro interno, forse al mie mal fora.
Se crudeltà dimora
’n un cor che pietà vera
co’ begli occhi prometta a’ pianti nostri,
ben sarebb’ora l’ora,10
c’altro già non si spera
d’onesto amor, che quel ch’è di fuor mostri.
Donna, s’agli occhi vostri
contraria è l’alma, e io, pur contro a quella,
godo gl’inganni d’una donna bella.15
175
No’ salda, Amor, de’ tuo dorati strali
fra le mie vecchie ancor la minor piaga,
che la mente, presaga