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48 rime (85)

  Di voi a tutti caverò la foia
di questa vostra; e chi non si contenta
affogar possa per le man del boia.
  La Carne che nel sal si purg’ e stenta
che saria buon per carbonat’ ancora20
di voi più che di sé par si rammenta.
  Il nostro Buonarroto, che v’adora,
visto la vostra, se ben veggio, parmi
c’al ciel si lievi mille volte ogn’ora;
  e dice che la vita de’ sua marmi25
non basta a far il vostro nom’eterno,
come lui fanno i divin vostri carmi.
  Ai qual non nuoce né state né verno,
dal temp’ esenti e da morte crudele,
che fama di virtù non ha in governo.30
  E come vostro amico e mio fedele
disse: - Ai dipinti, visti i versi belli,
s’appiccon voti e s’accendon candele.
  Dunque i’ son pur nel numero di quelli,
da un goffo pittor senza valore35
cavato a’ pennell’ e alberelli.
  Il Bernia ringraziate per mio amore,
che fra tanti lui sol conosc’ il vero
di me; ché chi mi stim’ è ’n grand’errore.
  Ma la sua disciplin’ el lum’ intero40
mi può ben dar, e gran miracol fia,
a far un uom dipint’ un uom da vero. -
  Così mi disse; e io per cortesia
vel raccomando quanto so e posso,
che fia l’apportator di questa mia.45
  Mentre la scrivo a vers’a verso, rosso
diveng’assai, pensando a cui la mando,
send’ il mio non professo, goffo e grosso.
  Pur nondimen così mi raccomando
anch’io a voi, e altro non accade;50
d’ogni tempo son vostro e d’ogni quando.