Pagina:Buonarroti, Michelangelo – Rime, 1960 – BEIC 1775670.djvu/489

E O.N:T:1*

a) MANOSCRITTI

1. — Codice Vaticano latino 3211 (Vc, V).

Cartaceo in folio, legato in pelle rossa con fregi dorati, recante sul dosso gli stemmi di papa Pio VI e del card. Zelada. Consta di ft. 108, di cui il primo è senza numero, e degli altri, i primi tre sono numerati con cifre arabe, i successivi con cifre romane. I primi tre sono bianchi; il quarto reca incollato sul recto un pezzo di carta con la scritta: ‘Michel’Angelo Buonaroti, Le Poesie, scritto di / mano sua, con alcune Lettere, in papiro in foglio. / Ful. Vrs. / 3244 (canc.) 3211.’ La scritta, esclusi i due numeri, e la numerazione romana del cod. sono dovuti al canonico di S. Giovanni in Laterano Fulvio Orsini (1530-1600). Questi mise insieme il cod. inserendo in un vol. in folio rilegato originariamente in velluto verde, le carte di M. venute in suo possesso; ne fece poi dono, con altri suoi libri e mss., alia biblioteca papale. L’inventario di tale donazione, che si conserva nel cod. Vat. 7205, reca infatti al f. 49b: ‘ Michelangelo Buonaroti le poesie, scritto (sic) di mano sua con alcune lettere in papiro in foglio et ligate in velluto verde ’.

Il cod. non è tuttavia integralmente autografo. Dal f. ra al f. XXa esso contiene la trascrizione di 58 poesie di M., scritte di seguito su ambedue le facciate dei ff. originali, dei quali 17 appaiono numerati progressivamente in cifre arabe in alto a destra. Le 58 co- pie, dovute a quattro mani diverse, ma recanti correzioni di mano


  • Per le sigle usate nella descrizione cfr. la tavola a pp. 153-54.