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(70) | rime | 39 |
Palida e gialla, e nel suo grave seno
il segno porta sol del suo signore:
cresce del mal d’altrui, del ben vien meno,35
né s’empie per cibarsi a tutte l’ore;
il corso suo non ha termin né freno,
e odia altrui e sé non porta amore;
di pietra ha ’l core e di ferro le braccia,
e nel suo ventre il mare e ’ monti caccia.40
Sette lor nati van sopra la terra,
che cercan tutto l’uno e l’altro polo,
e solo a’ iusti fanno insidie e guerra,
e mille capi ha ciascun per sé solo.
L’etterno abisso per lor s’apre e serra,45
tal preda fan nell’universo stuolo;
e lor membra ci prendon passo passo,
come edera fa el mur fra sasso e sasso.
69
Ben provvide natura, né conviene
a tanta crudeltà minor bellezza,
ché l’un contrario l’altro ha temperato.
Così può ’l viso vostro le mie pene
tante temprar con piccola dolcezza,5
e lieve fare quelle e me beato.
70
Crudele stella, anzi crudele arbitrio
che ’l potere e ’l voler mi stringe e lega;
né si travaglia chiara stella in cielo
dal giorno [in qua?] che mie vela disciolse,
ond’io errando e vagabondo andai,5
qual vano legno gira a tutti e’ venti.