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(51) rime 25


49

 
     Amor, la tuo beltà non è mortale:
nessun volto fra noi è che pareggi
l’immagine del cor, che ’nfiammi e reggi
con altro foco e muovi con altr’ale.


50

 
     Che fie doppo molt’anni di costei,
Amor, se ’l tempo ogni beltà distrugge?
Fama di lei; e anche questa fugge
e vola e manca più ch’i’ non vorrei.
     Più e men...


51

 
     Oilmè, oilmè, ch’i’ son tradito
da’ giorni mie fugaci e dallo specchio
che ’l ver dice a ciascun che fiso ’l guarda!
Così n’avvien, chi troppo al fin ritarda,
com’ho fatt’io, che ’l tempo m’è fuggito:5
si trova come me ’n un giorno vecchio.
Né mi posso pentir, né m’apparecchio,
né mi consiglio con la morte appresso.
Nemico di me stesso,
inutilmente i pianti e ’ sospir verso,10
ché non è danno pari al tempo perso.
     Oilmè, oilmè, pur riterando
vo ’l mio passato tempo e non ritruovo
in tutto un giorno che sie stato mio!
Le fallace speranze e ’l van desio,15
piangendo, amando, ardendo e sospirando
(c’affetto alcun mortal non m’è più nuovo)