Pagina:Buonarroti, Michelangelo – Rime, 1960 – BEIC 1775670.djvu/21

(28) rime 15

26

 
     Quand’avvien c’alcun legno non difenda
il propio umor fuor del terreste loco,
non può far c’al gran caldo assai o poco
non si secchi o non s’arda o non s’accenda.
     Così ’l cor, tolto da chi mai mel renda,5
vissuto in pianto e nutrito di foco,
or ch’è fuor del suo propio albergo e loco,
qual mal fie che per morte non l’offenda?


27

 
     Fuggite, amanti, Amor, fuggite ’l foco;
l’incendio è aspro e la piaga è mortale,
c’oltr’a l’impeto primo più non vale
né forza né ragion né mutar loco.
     Fuggite, or che l’esemplo non è poco5
d’un fiero braccio e d’un acuto strale;
leggete in me, qual sarà ’l vostro male,
qual sarà l’impio e dispietato gioco.
     Fuggite, e non tardate, al primo sguardo:
ch’i’ pensa’ d’ogni tempo avere accordo;10
or sento, e voi vedete, com’io ardo.


28

 
     Perché pur d’ora in ora mi lusinga
la memoria degli occhi e la speranza,
per cui non sol son vivo, ma beato;
la forza e la ragion par che ne stringa,
Amor, natura e la mie ’ntica usanza,5