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(18) | rime | 9 |
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D’un oggetto leggiadro e pellegrino,
d’un fonte di pietà nasce ’l mie male.
17
Crudele, acerbo e dispietato core,
vestito di dolcezza e d’amar pieno,
tuo fede al tempo nasce, e dura meno
c’al dolce verno non fa ciascun fiore.
Muovesi ’l tempo, e compartisce l’ore5
al viver nostr’un pessimo veneno;
lu’ come falce e no’ siàn come fieno,
. . . . . . . . . . .
La fede è corta e la beltà non dura,
ma di par seco par che si consumi,10
come ’l peccato tuo vuol de’ mie danni.
. . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . .
sempre fra noi fare’ con tutti gli anni.
18
Mille rimedi invan l’anima tenta:
poi ch’i’ fu’ preso alla prestina strada,
di ritornare endarno s’argomenta.
Il mare e ’l monte e ’l foco colla spada:
in mezzo a questi tutti insieme vivo.5
Al monte non mi lascia chi m’ha privo
dell’intelletto e tolto la ragione.