Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
142 | rime | (302) |
302
Non più per altro da me stesso togli
l’amor, gli affetti perigliosi e vani,
che per fortuna avversa o casi strani,
ond’e’ tuo amici dal mondo disciogli,
Signor mie car, tu sol che vesti e spogli,5
e col tuo sangue l’alme purghi e sani
da l’infinite colpe e moti umani,
. . . . . . . . . . . . .