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La nuova alta beltà che ’n ciel terrei
unica, non c’al mondo iniquo e fello
(suo nome dal sinistro braccio tiello
il vulgo, cieco a non adorar lei),
per voi sol nacque; e far non la saprei5
con ferri in pietra, in carte col pennello;
ma ’l vivo suo bel viso esser può quello
nel qual vostro sperar fermar dovrei.
E se, come dal sole ogni altra stella
è vinta, vince l’intelletto nostro,10
per voi non di men pregio esser dovea.
Dunche, a quetarvi, è suo beltà novella
da Dio formata all’alto desir vostro;
e quel solo, e non io, far lo potea.
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Se qui son chiusi i begli occhi e sepolti
anzi tempo, sol questo ne conforta:
che pietà di lor vivi era qua morta;
or che son morti, di lor vive in molti.
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Deh serbi, s’è di me pietate alcuna
che qui son chiuso e dal mondo disciolto,
le lacrime a bagnarsi il petto e ’l volto
per chi resta suggetto alla fortuna.