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84 | la cena delle ceneri |
mali, per le differenze individuali, accade inequalità; ma quelle spere, che son foco, come è il sole, per ora, crede che differiscono in specie, come il caldo e freddo, lucido per sè e lucido per altro.
Smi. Perchè disse creder questo per ora, e non lo affirmò assolutamente?
Teo. Temendo che Nundinio lasciasse ancora la questione, che nuovamente aveva tolta, e si afferrasse ed attaccasse a questa, lasciò, che, essendo la terra un animale, e per conseguenza un corpo dissimilare, non deve esser stimata un corpo freddo per alcune parti, massimamente esterne, ed eventilate da l’aria; che per altri membri, che son li più di numero e di grandezza, debba esser creduta e calda e caldissima lasciò ancora, che, disputando con supponere in parte i principii de l’avversario, il quale vuol essere stimato e fa professione di Peripatetico, ed in un’altra parte in principii proprii, e li quali non son concessi, ma provati, la terra verrebbe ad esser così calda, come il sole in qualche comparazione.
Smi. Come questo?
Teo. Perchè, per quel che abbiamo detto, dal svanimento de le parti oscure ed opache del globo, e da la unione de le parti cristalline e lucide si viene sempre a le regioni più e più distanti a diffondersi più e più di lume. Or se il lume è causa del calore, come con esso Aristotele molti altri affermano, i quali vogliono, che anco la luna ed altre stelle per maggior e minor partecipazione di luce son più e meno calde, onde quando alcuni pianeti son chiamati freddi, vogliono che s’intenda per certa comparazione e rispetto, avverrà, che la terra con li raggi, ch’ella manda a le lontane parti de l’eterea regione, secondo