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dialogo terzo | 75 |
menti; onde seguitarebbe, che, trovandosi questo luminoso corpo ne l’emispero inferiore, verrebbe oscurato il nostro cielo in più gran parte, che illustrato, essendo dato o concesso, che tutte le stelle prendono lume da quello.
Teo. Or vedete, come un corpo luminoso minore può illuminare più de la metà d’un corpo opaco più grande. Dovete avvertire quel che veggiamo per esperienza. Posti dui corpi, de’ quali l’uno è opaco e grande, come A, l’altro piccolo lucido, come B, se sarà messo il corpo lucido ne la minima1 e prima distanza, come è notato ne la seguente figura: verrà ad illuminare secondo la ragione de l’arco piccolo C D, stendendo la linea B 1. Se sarà messo ne la seconda distanza maggiore, verrà ad illuminare secondo la ragione de l’arco maggiore E F, stendendo la linea B 2. Se sarà ne la terza e maggior distanza, terminarà secondo la ragione de l’arco più grande G H, terminato da la linea B 3. Dal che si conchiude, che può avvenire, che il corpo lucido B, servando il vigore di tanta lucidezza, che possa penetrare tanto spazio, quanto a simile effetto si richiede, potrà col molto discostarsi comprendere al fine arco maggior, che il semicircolo: atteso che non è ragione, che quella lontananza, ch’ha ridutto a tale il corpo lucido che comprenda il semicircolo, non possa oltre pro, moverlo a comprendere davantaggio. Anzi vi dico di più, che, essendo ch’il corpo lucido non perde il suo diametro, se non tardissima - e difficilissimamente, ed il corpo opaco, per grande che sia, facilissimamente ed improporzionalmente il perde. Però sì come per progresso di distanza da la corda minore C D è
- ↑ Il testo erroneamente ha massima.