Pagina:Bruno - Cena de le ceneri.djvu/65


dialogo secondo 51

quel cercare è stato presagio di regno. Gran cosa adunque ne promette il cielo. Or seguita, Teofilo, il tuo discorso! Narra i successi di questo cercare, che facea il Nolano! fanne udire il restante dei casi di questo vaggio!

Pru. Bene est, perbene est: prosequere, Theophile!

Smi. Ispedite presto, perchè s'accosta l’ora d’andar a cena. Dite brevemente quel che vi occorse dopo che vi risolveste di seguitar più tosto il lungo e fastidioso cammino, che ritornar a casa!

Teo. Alza i vanni, Teofilo, e ponti in ordine, e sappi ch’al presente non s’offre occasione di apportar de le più alte cose del mondo! Non hai qua materia di parlar di quel nume de la terra, di quella singolare e rarissima dama, che da questo freddo cielo, vicino a l’artico parallelo, a tutto il terrestre globo rende sì chiaro lume: Elisabetta dico, che per titolo e dignità regia non è inferiore a qualsivoglia re, che sii nel mondo. Per il giudizio, saggezza, consiglio, e governo, non è facilmente seconda ad altro, che porti scettro in terra: ne la cognizione de le arti, notizia de le scienze, intelligenza e pratica di tutte lingue, che da persone popolari e dotte possono in Europa parlarsi, lascio al mondo tutto giudicare, qual grado lei tenga tra tutti gli altri principi. Certo se l’Imperio de la fortuna corrispondesse e fusse agguagliato a l’imperio del generosissimo spirto ed ingegno, bisognarebbe, che questa grande Anfitrite aprisse le sue fimbrie, ed allargasse tanto la sua circonferenza, che si come gli comprende una Britannia ed Ibernia, le desse un altro globo intiero, che venisse ad uguagliarsi a la mole universale, onde con più piena significazione la sua potente mano su-