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40 | la cena de le ceneri |
dere. Con questo modo si potesse veder la virtù de’ fondamenti di questa sua filosofia contro la volgare, tanto migliormente, quanto miglior occasione gli verrebbe presentata di rispondere e dichiarare. Molto piacque al signor Folco questa risposta, e disse: voi mi fate gratissimo officio; accetto la vostra proposta, e voglio determinare un giorno, nel quale vi si opporranno persone, che forse non vi faran mancar materia di produr le vostre cose in campo. Mercoldì ad otto giorni, che sarà de le ceneri, sarete convitato con molti gentiluomini e dotti personaggi, a fin che dopo mangiare si faccia discussione di belle e varie cose. Vi prometto, disse il Nolano, ch’io non mancarò d’esser presente allora, e tutte volte, che si presentarà simile occasione; perchè non è gran cosa sotto la mia elezione, che mi ritardi dal studio di voler intendere e sapere. Ma vi priego, che non mi fate venir inanzi persone ignobili, malcreate, e poco intendenti in simili speculazioni. E certo ebbe ragione di dubitare, perchè molti dottori di questa patria, coi quali ha ragionato di lettere, ha trovato nel modo di procedere aver più del bifolco, che d’altro che si potesse desiderare. Rispose il signor Folco, che non dubitasse; perchè quelli, che lui propone, son morigeratissimi e dottissimi. Così fu conchiuso. Or essendo venuto il giorno determinato, aiutatemi, Muse, a raccontare!
Pru. Apostrophe, pathos, invocatio, poetarum more!
Smi. Ascoltate, vi priego, maestro Prudenzio!
Pru. Lubentissime.
Teo. Il Nolano, avendo aspettato sin dopo pranzo, e non avendo nuova alcuna, stimò quello gentiluomo per altre occupazioni aver posto in obblìo, o men