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24 | la cena de le ceneri |
che de’ farsi di questo, che ha ritrovato il modo di montare al cielo, di scorrere la circonferenza de le stelle, lasciarsi a le spalle la convessa superficie del firmamento? Li Tifi han ritrovato il modo di perturbar la pace altrui, violar i patrii genii de le regioni, di confondere quel che la provida natura distinse, per il commerzio radoppiar i difetti, e giunger vizii a’ vizii de l’una e l’altra generazione, con violenza propagar nuove follie, e piantar l’inaudite pazzie, ove non sono, conchiudendosi al fin più saggio, quel ch’è più forte, mostrar nuovi studii, istrumenti, ed arti di tirannizzar, ed assassinar l’un l’altro, per mercè de' quai gesti tempo verrà, ch’avendono quelli a sue male spese imparato, per forza de la vicissitudine de le cose, sapranno e potranno renderci simili e peggior frutti di sì perniziose invenzioni.
Candida nostri saecula patres
Videre procul fraude remota:
3Sua quisque piger littora tangens,
Patrioque senex fractus in arvo
Parvo dives, nisi quas tulerat
6Natale solum, non norat opes.
Bene dissepti foedera mundi
Traxit in unum Thessala pinus,
9Jussitque pati verbera pontum,
Partemque metus fieri nostri
Mare sepostum.
Il Nolano, per cagionar effetti al tutto contrarii, ha disciolto l’animo umano e la cognizione, ch’era rinchiusa ne l'artissimo carcere de l’aria turbulenta, onde a pena come per certi buchi avea facultà di ri-