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dialogo primo | 23 |
6Pur qualche volta par che si convegna.
Quando vien a parlar per un di dui:
Per fuggir biasmo, o per giovar altrui.
Pure se sarà un tanto supercilioso, che non voglia a proposito alcuno patir la lode propria, o come propria, sappia, che quella talvolta non si può dividere da sui presenti, e riportati effetti. Chi riprenderà Apelle, che presentando l’opra, a chi lo vuol sapere, dica, quella esser sua manifattura? chi biasimarà Fidia, s’ad un, che dimanda l’autore di questa magnifica scoltura, risponda esser stato lui? Or dunque a fin ch’intendiate il negozio presente, e l’importanza sua, vi propono per una conclusione, che ben presto facile e chiarissimamente vi si provarà: che, se vien
lodato lo antico Tifi per avere ritrovata la prima nave, e con gli Argonauti trapassato il mare,
Audax nimium, qui freta primus
Rate tam fragili perfida rupit,
Terrasque suas post terga vident,
Anitnam levibus credidit auris;
se a’ nostri tempi, vien magnificato il Colombo, per
esser colui, di chi tanto tempo prima fu pronosticato:
Venient annis
Saecula seris, quibus Oceanus
Vincula rerum laxet, et ingens
Pateat tellus, Tiphysque novos
Detegat orbes, nec sit terris
Ultima Thule —