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12 | la cena de le ceneri |
fundamento, e prenderla per occasione. I fondamenti in vero denno esser proporzionati a la grandezza, condizione, e nobiltà dell’edificio; ma l’occasioni possono essere di tutte sorte, per tutti effetti; perchè cose minime e sordide son semi di cose grandi ed eccellenti: sciocchezze e pazzie sogliono provocar gran consigli, giudizii, ed invenzioni. Lascio ch’è manifesto, che gli errori e delitti han molte volte porgiuta occasione a grandissime regole di giustizia e di bontade.
Se nel ritrarre vi par che i colori non rispondano perfettamente al vivo, e li delineamenti non vi parranno al tutto proprii, sappiate, ch’il difetto è provenuto da questo, che il pittore non ha possuto esaminar il ritratto con que’spazii e distanze, che soglion prendere i maestri de l’arte; perchè oltre che la tavola, o il campo era troppo vicino al volto e gli occhi, non si possea ritirar un minimo passo a dietro, o discostar da l’uno e l’altro canto, senza timor di far quel salto, che feo il figlio del famoso difensor di Troia. Pur tal qual’è, prendete questo ritratto, ove son que’ doi, que’ cento, que’ mille, que’ tutti; atteso che non vi si manda per informarvi di quel, che sapete, nè per giunger acqua al rapido fiume del vostro giudizio, ed ingegno; ma perchè so, che secondo l’ordinario, ben che conosciamo le cose più perfettamente al vivo, non sogliamo però dispregiar il ritratto, e la rappresentazion di quelle. Oltre che son certo, ch'il generoso animo vostro drizzarà l’occhio de la considerazion più a la gratitudine de l’affetto, con cui si dona, che al presente de la mano, che vi porge. Questo s’è drizzato a voi, che siete più vicino, e vi mostrate più propizio, e più favorevole al nostro Nolano, e però vi siete reso